È un fatto ormai risaputo che un terzo della nostra vita lo trascorriamo dormendo: una persona di 60 anni ha quindi trascorso circa 20 anni dormendo, dei quali 6 sono stati impiegati sognando!
Il sonno quindi è una porzione fondamentale della nostra vita, e non è un caso che rivesta un ruolo di enorme importanza per diverse ragioni: esso infatti garantisce al nostro cervello di riposare, di “resettare” la propria attività per prepararsi al giorno seguente e di rielaborare i contenuti della realtà e dell’inconscio attraverso l’attività onirica.
La storia dello studio del sonno è piuttosto recente.
Nel 1936 si scoprì che l’EEG (elettroencefalogramma o misurazione dell’attività elettrica della corteccia cerebrale) presentava notevoli variazioni durante il sonno: si presentava infatti un’alternanza di cicli ad onde ampie e lente con cicli a onde rapide e di basso voltaggio simili a quelle della veglia.
Nel 1953 si scoprì inoltre che, durante le fasi in cui prevaleva un’attività ad onde frequenti e a basso voltaggio, gli occhi dei soggetti si muovevano al di sotto delle palpebre mostrando sequenze di rapidi movimenti (Rapid Eyes Movements – REM). Questa fase del sonno fu quindi chiamata fase REM proprio per la presenza di tali tipici movimenti oculari, ai quali si associa il blocco totale dell’attività dei muscoli facciali.
Il ciclo del sonno è il modo con cui si alternano diverse fasi (caratterizzate ognuna da attività cerebrale e muscolare specifica) durante una notte di sonno, e comprende 5 stadi differenti della durata di 90-120 minuti ciascuno. I sogni possono avere luogo in una qualunque di queste fasi, sebbene quelli che ricordiamo meglio avvengono nell’ultima fase. Il ciclo completo si ripete mediamente 4/5 volte durante la notte, e in alcuni casi può arrivare a ripetersi fino a 7 volte.
LE FASI DEL SONNO
- Stadio 0: è la fase della veglia tranquilla. In una situazione di tranquillità e rilassamento, il tracciato EEG di un soggetto con le palpebre abbassate mostrerà onde a bassa ampiezza ed alta frequenza che denotano la veglia che verranno interrotte dalle cosiddette “onde alfa” più ampie e più lente
- Stadio 1: il soggetto si sta addormentando, è nella fase di dormiveglia. Le onde sono a bassa ampiezza e alta frequenza. Viene mantenuto il tono muscolare e gli occhi presentano movimenti lenti
- Stadio 2: questo stadio è detto anche sonno medio. È caratterizzato da un abbassamento della frequenza e da leggero incremento dell’ampiezza delle onde e dalla presenza dei cosiddetti “complessi K”. I complessi K presentano una deflessione (un cambiamento di direzione) verso l’alto seguita da una deflessione verso il basso dell’onda. Essi vengono anche chiamati per la loro forma “fusi del sonno”
- Stadio 3: questa fase del sonno si caratterizza per la presenza delle “onde delta”, le onde più lente. In questo stadio le onde delta sono presenti in una percentuale che varia dal 20 al 50 per cento. È un sonno molto profondo dal quale è difficile risvegliarsi
- Stadio 4: questa è la fase più profonda del sonno. Le onde delta sono presenti in una percentuale che supera il 50 per cento.
Dallo stadio 4, i soggetti tendono a seguire un percorso inverso attraversando a ritroso lo stadio 3, il 2 e lo stadio 1 che stavolta però è lievemente diverso dallo stadio 1 iniziale, essendo caratterizzato dalla presenza di rapidi movimenti oculari associati alla perdita di tono muscolare. Questo stadio viene definito stadio 1 emergente o fase REM.
Con il trascorrere della notte, si modifica la durata relativa degli stadi sopra descritti, con una prevalenza progressiva della fase REM e la riduzione della durata degli stadi 3 e 4 (anche detti “sonno delta” in riferimento alle onde cerebrali prevalenti).
Le strutture cerebrali che controllano e mediano l’alternarsi degli stadi del sonno sono fondamentalmente due:
- La Formazione Reticolare Ascendente (FRA), situata tra il midollo allungato e la base del cervello
- I Nuclei Soprachiasmatici, che fanno parte dell’ipotalamo
I sogni hanno sempre rappresentato un importante centro di interesse nella vita dell’uomo: ogni cultura, dalle più antiche alle più recenti, ha sviluppato una propria semantica ed una propria mistica dei sogni, all’interno delle quali organizzare i significati ed i messaggi ad essi attribuiti.
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