La collusione amorosa è una relazione di coppia basata su una sostanziale intesa nevrotica tra i partner. E’ un tipo di legame disfunzionale, di cui i partner non possono fare a meno: si preferisce portare avanti un’unione che genera sofferenza e che blocca le potenzialità di crescita individuali, piuttosto che lasciare il compagno e vivere l’esperienza dell’abbandono e della solitudine.
Perché un individuo dovrebbe legarsi ad un partner che gli ingenera tanto dolore? Perché costui appaga propri bisogni inconsci e rimossi in un’ eterna coazione a ripetere, in cui i traumi sperimentati nell’infanzia nel rapporto con le figure parentali, si perpetuano nel presente attraverso il legame sentimentale.
I QUATTRO TIPI DI COLLUSIONE NEVROTICA DI COPPIA
Articolo della Dott.ssa Francesca Grimaldi
Esistono sostanzialmente quattro tipi di collusione nevrotica di coppia, tutti risalenti alle fasi di sviluppo psicosessuale dell’infanzia e ripercorrenti le tappe evolutive e di relazione con le figure genitoriali: la collusione narcisistica con la tematica dell’amore come fusione e conferma di sé e del proprio valore; la collusione orale con la tematica della amore come cura e dedizione materne; la collusione anale dell’ amore come possesso e dominio sull’altro; la collusione edipico-fallica dell’amore come conferma maschile e come ripetizione del rapporto con i genitori.
E’ chiaro che per descrivere le seguenti tipologie collusive, dovrò, per sintetizzare, rifarmi a delle situazioni tipiche ed esemplari, schematizzando e generalizzando eccessivamente la realtà delle relazioni di coppia che, per sua natura, è complessa e variegata.
La collusione narcisistica : l’amore come fusione e conferma di sé
Il primo tipo di collusione, quella narcisistica, è forse la più patologica perché si instaura tra due individui che non hanno una chiara definizione del Sé e della propria identità. Per questi soggetti il rapporto di coppia è funzionale alla ricerca di una conferma del proprio valore e della propria autostima attraverso il partner. E’ un tipo di unione che si instaura di solito tra una personalità di tipo narcisistico- che cerca un compagno che lo ammiri e che gli rimandi un’immagine di Sé idealizzata- e un partner, con scarsissima stima di sé, che vede nell’altro una conferma riflessa del proprio valore. Tuttavia per il narcisista l’altro non esiste come essere autonomo, dotato di iniziative e volontà proprie, ma viene concepito soltanto solo come prolungamento, estensione di sé. Il partner del narcisista che non si stima affatto e si disprezza, vive il legame con questo essere vanaglorioso, egocentrico, come funzionale alla propria carenza di autostima: ora egli può brillare di luce riflessa, può considerarsi una persona di valore, in virtù della relazione instaurata con un compagno brillante e (apparentemente) sicuro di sé. Nessuno dei due in questa relazione cresce e matura: il narcisista non affronta la tematica inconscia e repressa relativa alla difficoltà di trovare l’autostima in se stesso senza aver bisogno di continue conferme da parte dell’altro, il partner dipendente nega a se stesso il bisogno di sviluppare il proprio Sé in modo autonomo, senza considerarsi un appendice del compagno.
La collusione orale: amore come cura e dedizioni materne.
Un altro tipo di collusione è quella orale, che nasconde l’idea che l’amore significa dedizione assoluta e materna all’altro; si instaura tra un partner che, negando i propri bisogni di dipendenza dagli altri, tenta disperatamente di salvare e aiutare il compagno bisognoso, proprio come se fosse una madre accudente ed amorevole nei confronti del suo bambino. Il partner che riceve tutte le attenzioni, senza nulla dare in cambio, si pone invece nella posizione regressiva di poppante bisognoso di cure che non può e non vuole contraccambiare ciò che gli è offerto, negando le proprie potenzialità di autonomia e indipendenza. Anche in questo caso entrambi si negano una possibilità evolutiva: il partner in posizione materna nega a se stesso la possibilità di esprimere e manifestare la propria debolezza, fragilità e dipendenza; il compagno bambino si preclude la possibilità di diventare un adulto autonomo, che non solo riceve, ma che può anche dare in un rapporto.
La collusione anale: l'amore come possesso e dominio sull’altro
Venendo ora alla collusione anale, essa nasconde l’idea che amare significhi possedere e controllare interamente l’altro, che scendere a compromessi rappresenti la perdita della propria autonomia. Il conflitto centrale è tra dipendenza e autonomia. Le collusioni cui questa tematica dà luogo sono quelle relative alle coppie antitetiche e complementari di dominante e dominato, sadico e masochista , infedele e geloso. Vi è inoltre un tipo di collusione simmetrica “dominante –dominante” che sfocia nella lotta per il potere nella coppia.
Nella collusione dominante/dominato il primo cercherà di sottomettere ed assoggettare il compagno cercando persino di controllarne i pensieri. Il partner complementare rivestirà passivamente il ruolo di soggiogato e succube. Egli delegherà al partner i propri bisogni inconfessati di autonomia perché essere indipendenti e autonomi, significa inconsciamente mettere a rischio il legame ed andare incontro alla temuta esperienza dell’abbandono. Spesso però chi accetta il ruolo passivo lo fa solo in apparenza: per ritrovare la propria autonomia rinnegata ma al tempo stesso agognata, terrà nascosti al partner conti bancari segreti o relazioni extraconiugali. Il dominante, per la propria inconscia paura di essere sottomesso e dipendente, riverserà sul partner un maggior controllo, dispotismo e tirannia.
La collusione sadomasochistica è una forma esasperata della precedente “dominante e dominato”, aggravata da una maggiore aggressività, dalla perversione sessuale e dalla patologia caratteriale di entrambi i partner.
Nella collusione simmetrica rappresentata dalla lotta per il potere nella coppia, entrambi i partner aspirano alla posizione dominante e intendono assumere il controllo dell’altro. Ciò porta a continui litigi, anzi per questa coppia il conflitto è l’unica forma di relazione e spesso la lite diventa un preambolo al rapporto sessuale. Entrambi i partner, nello scontro incessante ed estenuante, percepiscono l’unica forma di soluzione al loro comune conflitto inconscio relativo alla dipendenza e sottomissione dai propri genitori. La lotta coniugale consente loro sia la piacevole esperienza della simbiosi con il partner, sia l’affermazione della propria autonomia e indipendenza dalle figure parentali.
Nella collusione infedeltà – gelosia, il tema centrale è il desiderio di autonomia e l’angoscia di separazione. L’infedele, dietro i propri continui tradimenti, cela un conflitto personale relativo al bisogno di autonomia e indipendenza e la paura di perdersi totalmente nell’altro. Quest’ angoscia, relativa alla simbiosi e ad un amore fusionale, egli la proietta sul compagno che così incarna e manifesta le sue stesse paure. Il partner complementare -attraverso la propria gelosia- esprime la sua angoscia di separazione e la paura dell’abbandono e trasferisce sul compagno le proprie fantasie di infedeltà e desideri di emancipazione.
La collusione edipico-fallica: l'amore come conferma maschile e ripetizione del rapporto con i genitori.
Nella collusione fallica il conflitto centrale è su chi, tra i due partner, debba ricoprire il ruolo maschile nella coppia. Si instaura generalmente tra un uomo debole e passivo e una donna che inconsciamente brama caratteristiche maschili di emancipazione, autonomia, aggressività. L’uomo, spodestato della sua virilità dalla compagna, presto svilupperà disturbi nella potenza sessuale e la donna lo umilierà e lo offenderà per la sua impotenza, proprio perché ambisce ella stessa ad essere il maschio della coppia.
Nella collusione edipica si ha la tendenza, per conflitti inconsci o irrisolti con i propri genitori, a scegliere un compagno che assomiglia al genitore di sesso opposto o che non gli somigli affatto. Nel primo caso si sarà attratti, ad esempio, da partner molto più grandi per età, cercando di riprodurre nel rapporto di coppia la relazione padre-figlia o madre- figlio. Nel secondo caso, il partner è stato scelto proprio perché non ha nulla in comune con il genitore di sesso opposto. Al genitore tuttavia si è legati in modo ambivalente. Quindi avviene che il partner dopo un un’iniziale attrattiva, nel corso del tempo non susciterà più alcun interesse. Una donna che ami e odi al tempo stesso il padre despota, dopo un po’ non proverà più alcune desiderio nei confronti del marito debole, perché ha bisogno di un compagno che in qualche modo le rimandi l’immagine paterna a cui è legata.
Nella collusione edipica può anche verificarsi che si preferiscano partner già impegnati sentimentalmente dei quali diventare amanti, covando inconsciamente il desiderio di rovinare le relazioni altrui. In questo caso il desiderio inconscio rimosso, conflittuale e simbolico, è quello di distruggere la relazione tra i propri genitori a causa di problematiche irrisolte nel rapporto con questi ultimi.
LA COLLUSIONE COME MECCANISMO DI PROIEZIONE E DIFESA
Per concludere, in tutti tipi di collusione analizzati, ciascun partner impersona nel proprio comportamento ciò che l’altro, a livello inconscio, rimuove e nega a se stesso. Attraverso un meccanismo di proiezione, ognuno trasferisce sul partner aspetti negati, rimossi e conflittuali di sé, che sono proiettati sul compagno per meglio difendersene. La collusione, poiché è un meccanismo difensivo, inconsapevole e rimosso, genera dolore e sofferenza agli individui coinvolti in questi “incastri nevrotici”. Essa blocca le possibilità di evoluzione della personalità dei partner e mantiene inconsci i loro conflitti personali irrisolti. Spesso per uscire da queste dinamiche paralizzanti, la soluzione elettiva è rappresentata dalla psicoterapia individuale e/o di coppia.
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donato (sabato, 11 gennaio 2014 22:29)
Alla cortese attenzione della dott.ssa Annalisa barbier trovo molto interessante il suo articolo complimenti. Distinti saluti.
benno (lunedì, 28 luglio 2014 21:10)
.
Cloe (domenica, 03 agosto 2014 00:03)
La ringrazio per questo articolo che mi ha permesso di prendere coscienza su un forte disagio che avvertivo nella coppia ma non sapevo razionalizzarlo nella giusta misura. La conoscenza è cura.
Marina isabel (domenica, 27 giugno 2021 15:44)
Grazie molto interessante. La psicoterapia di coppia mi pare di capire che sia essenziale per comprendere e superare queste dinamiche disfunzionali,ma se uno dei due si oppone,o se entrambi nn sono consapevoli della dinamica nevrotica e continuano a pensare che va tutto bene? Come va a finire? Ci si ammala?
Dott. Giampiero Sartarelli (Psicoterapeuta) (sabato, 25 settembre 2021 12:13)
La Signora Francesca Grimaldi ha dimenticato di citare la fonte. Ovvero che l'articolo è ripreso quasi completamente dal libro del sessuologo Willy Pasini "A che serve la coppia", Monadori Editore, 1995