Scritto da: Annalisa Barbier
Siamo in pieno periodo Natalizio: ce lo dicono le vetrine, con le loro merci colorate ed invitanti, gli addobbi natalizi, che ovunque sfoggiano lucine colorate ed inverosimili babbi natale rampicanti ed i supermercati, che ci bombardano con tonnellate di panettoni, pandori e cioccolata di ogni tipo. Insomma il giorno di Natale si avvicina, con la sua tradizione di doni sotto gli alberi addobbati, cenoni e giocate a tombola.
Tuttavia, per molti, questo periodo dell’anno – storicamente associato ad uno spirito festoso e gioioso – si trasforma in una vera e propria tortura psicologica: una sorta di trappola dalla quale è difficile sfuggire se non “fisicamente”, magari con un bel viaggio in terre lontane. Ed ecco che gli inviti e le riunioni con amici e parenti (più o meno cari…) diventano uno spiacevole obbligo, imbarazzante ma irrinunciabile, e la corsa ai regali – lungi dal rappresentare l’affettuosa e sincera espressione del desiderio di donare qualcosa alle persone amate – altro non diventa che una forzatura innaturale, e l’ennesima fonte di stress.
Ci si comincia a sentire stranamente tristi, ansiosi e demotivati: le scadenze cominciano a pesare, manca la voglia di partecipare agli impegni sociali con amici e parenti, si preferisce restare in casa a leggere un libro in pace piuttosto che andare in giro a mostrarsi forzatamente allegri e felici, non si ha voglia di decorare la casa né di vivere lo spirito di questa festività. Possono comparire inoltre frequenti mal di testa, disturbi del sonno, stanchezza e disinteresse generalizzato, irritabilità e variazioni dell’appetito.
Questa silenziosa e dolorosa sensazione di tristezza mista ad ansia e ad un disagio diffuso che compare durante le festività Natalizie, ha un nome azzeccato: si chiama “Christmas Blues”, cioè Tristezza di Natale. Si tratta di una forma di depressione che dura solitamente da alcuni giorni a poche settimane e tende a scomparire al termine delle festività e delle vacanze, quando si torna ai ritmi di vita precedenti.
Questa sindrome stagionale colpisce moltissime persone in maniera più o meno intensa, e a volte non fa che aggravare una preesistente forma di depressione. Diversi sono i fattori che concorrono al verificarsi di tale disturbo:
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la riduzione delle ore di luce legata al cambio di stagione (che influisce su alcuni dei meccanismi responsabili della produzione di serotonina)
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il cambiamento delle abitudini di vita (dall’alimentazione, alle ore di sonno, al modo di trascorrere le serate ecc.)
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la generale euforia che caratterizza questo periodo dell’anno (che potrebbe invece stridere con lo stato d’animo di chi ha subito o ricorda in questo periodo, un evento doloroso)
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la forzata partecipazione a riunioni di amici e di famiglia alle quali non si ha alcuna voglia di intervenire
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la presenza di conflitti e tensioni in famiglia
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un ricordo doloroso che si acuisce in occasione delle festività
Ma la lista potrebbe allungarsi ancora.
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