IL CAMBIAMENTO IN PSICOTERAPIA

Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier

 

 

Nel lessico personale di ognuno di noi esistono parole alle quali attribuiamo una valenza positiva e piacevole, altre alle quali associamo sensazioni e ricordi spiacevoli o dolorosi ed altre ancora che restano “neutre”, e ci lasciano più o meno indifferenti dal punto di vista emotivo.

La parola “cambiamento” è una di quelle parole alle quali inevitabilmente si associano significati emotivamente connotati, sia in senso positivo che negativo. Per alcuni di noi questa parola rappresenta qualcosa di piacevole, desiderabile e di valore positivo mentre per altri potrebbe invece associarsi a sensazioni spiacevoli di minaccia, dolore psicologico o preoccupazione.

La ragione di queste differenze sta nella nostra storia personale, nelle esperienze che hanno lentamente costruito dentro di noi quella rete di significati e valenze emotive che resta inconsapevole ma che, segreta e personalissima, sottende ad ogni parola che usiamo e la colora di una tonalità emotiva del tutto soggettiva.

Nell'ambito di ogni percorso psicologico, che sia di crescita, terapia, sostegno o consapevolezza, il cambiamento rappresenta l’aspetto più importante e più impegnativo ma anche quello meno conosciuto e più frainteso.

Spesso accade che le persone che si rivolgono allo psicologo lo facciano con la convinzione che la fonte delle loro sofferenze siano gli altri: il vicino di casa, il genitore, il partner, il collega, il capo ecc…e su di essi spostano il fuoco dell’attenzione e le loro aspettative di cambiamento. Ma gli altri – indipendentemente dalle loro mancanze - sono come sono e così restano finché lo desiderano, mentre noi possiamo cambiare.

Il fine della psicoterapia è proprio quello di avviare un processo di cambiamento interiore attraverso il quale sarà possibile iniziare a vivere una vita più integra e completa e, quando necessario, imparare ad allontanare o chiudere definitivamente i personaggi oscuri e le relazioni malate intrattenute in passato. In questo senso il cambiamento assume un significato maggiormente esteso sia in profondità che in ampiezza. Permette infatti, attraverso la consapevolezza e la conoscenza di sé, di modificare gli schemi e gli automatismi responsabili dei comportamenti disfunzionali e indirettamente, grazie alla maturazione di una realizzazione personale più libera e completa, di operare scelte relazionali più sane e più adatte a sé.

Ecco perché, quando si decide di iniziare un percorso psicologico di crescita e terapia, è importante iniziare a considerare il cambiamento come un evento portatore di crescita e miglioramento. Non come un ostacolo impossibile da superare o peggio, come qualcosa di minaccioso e destabilizzante.

Quando un sintomo si affaccia alla consapevolezza, vuol dire che qualcosa in noi funziona “male” e ci mette nella condizione di soffrire psicologicamente; di solito la sofferenza origina in ultima istanza dalla privazione di quella libertà di conoscenza, esplorazione ed esperienza di cui abbiamo bisogno per realizzare il nostro potenziale di esseri umani. Imparare a cambiare adattandoci alla realtà che cambia intorno a noi, alle situazioni che cambiano, ai sentimenti e alle emozioni che cambiano, è dunque un passo fondamentale per la crescita personale. L’universo è in continua evoluzione ed in continuo movimento; i tentativi di restare agganciati ad una situazione stabile nella speranza che non cambierà mai sono non solo destinati a fallire, ma anche molto faticosi e dolorosi! Se non impariamo ad accettare il cambiamento ed il continuo flusso della realtà, rischiamo di cristallizzarci in una forma rigida che prima o poi schiaccerà anche noi e le sbarre della gabbia che prima ci proteggeva, diventeranno le sbarre della nostra prigione.

 

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