Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier
Potremmo definire la Dipendenza Affettiva (DA) come una forma insana di relazione con l’altro, in cui il dipendente si pone in una condizione di sottomissione, accettazione incondizionata e continuo prodigarsi verso l’altra persona, al fine di garantirsene l’approvazione e la presenza, perdendo volutamente di vista i propri bisogni e desideri profondi in questo processo di graduale spostamento dell’attenzione sull’altro.
Diversamente dal disturbo di personalità dipendente, in cui chi ne soffre mantiene un comportamento prevalentemente passivo, di accettazione e sottomissione, nella DA la persona affetta mostra piuttosto un atteggiamento consapevolmente volto ad anticipare e soddisfare le richieste dell’altro con la conseguente graduale svalutazione dei propri bisogni e del proprio punto di vista.
Il primo passo, per uscire dalla condizione di dipendente affettivo, è rendersi conto di avere un problema, che si manifesta nel portare avanti una relazione distruttiva ed insana; occorre rendersi conto di essere collusi e partecipi di una danza in cui si riveste il ruolo complementare del manipolatore: la vittima dipendente.
Occorre comprendere che, gradualmente, ci si è messi nella condizione di non percepire più il proprio valore ed il senso della propria esistenza senza l’altro.
Di seguito alcuni elementi indicativi di una condizione di DA :
- Tendenza a scegliere partner emotivamente non disponibili, inaffidabili, instabili, freddi e incostanti
- Tendenza a far dipendere la propria serenità e la propria felicità dall'altro
- Incapacità crescente di “vedere” i propri bisogni profondi e le proprie priorità nella relazione
- Incapacità di stabilire i propri “confini” e dire di NO all'altro
- Incapacità di capire cosa davvero possiamo accettare e tollerare e cosa ci offende e ferisce
- Tendenza a tollerare e giustificare sempre di più comportamenti sgradevoli e offensivi da parte dell’altro
- Continuo stato di allerta nel timore di fare o dire qualcosa che potrà offendere o infastidire l’altro
- Focalizzazione dell’attenzione su ciò che l’altro vuole, sente, desidera o preferisce
- Assoluta difficoltà a mostrarsi ed esprimersi per ciò che si è, nel timore di non essere accettati o di essere feriti
- Sensazione di svuotamento e perdita di energie e motivazione. Lo stato di DA porta spesso a provare una sensazione di esaurimento e vuoto interiore dopo aver trascorso del tempo con l’altro
- Sensazione di avere bisogno di una quantità di tempo crescente da trascorrere con l’altro, anche se la qualità di questo tempo è scadente o addirittura pessima
- Sensazione di sfiducia e dubbio sull'affidabilità dell’altro, che deve quindi essere controllato continuamente al fine di garantire che non ci abbandonerà o non si allontanerà dalla relazione
- Controlli ossessivi sulla vita sociale dell’altro (Facebook, posta, Whatsapp ecc…), finalizzati di mantenere un’illusione di controllo su di lui/lei
- Insorgenza, permanenza o aggravamento progressivo di sintomi di natura psicosomatica che “coprono” il reale problema: insonnia, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali, cefalee, malattie cutanee, ansia e attacchi di panico, abuso di sostanze o farmaci
- Incapacità di gioire della propria vita e dei doni che essa ci offre (amicizie, soddisfazioni professionali, momenti di piacevole relax, letture ecc…)
- Crescente disistima e rabbia nei confronti dell’altro
- Atteggiamento di richiesta continua di tempo, attenzioni e conferme da parte dell’altro.
Per comprendere meglio se ci si trova all'interno di una relazione dipendente cliccate QUI
Se le vostre risposte indicano la presenza di un problema di Dipendenza Affettiva è consigliabile rivolgersi ad un professionista Psicologo per valutare approfonditamente l'eventuale necessità di sostegno o di una terapia.
Bibliografia:
- "La Dipendenza Affettiva", di Franco Nanetti, Ed. Pendragon
- Giddens A., “The transformation of intimacy: sexuality, love and eroticism”. Cambridge: Polity press; 1992
- Griffiths, 1995
- “Il problema della comorbilità”. La Cascia C., Ferraro L. e Mulè A.2008
- Caretti e La Barbera: “Le dipendenze patologiche, clinica e psicopatologia”. Milano: Raffaello Cortina; 2005
- Miller D., “Donne che si fanno male”. Milano: Feltrinelli, 1994Albano T., Gulimanoska L., “In-Dipendenza: un percorso verso l’autonomia”. Vol. I-Manuale sugli aspetti eziopatogenetici,
clinici e psicopatologici delle dipendenze. Milano: FrancoAngeli; 2006
- Guerreschi C., "New addictions. Le nuove dipendenze". Edizioni San Paolo, Milano; 2005
- Harriet Goldhor Lerner, "La danza della rabbia". Edizioni Corbaccio, 1996
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