PER CHI HA ATTRAVERSATO LA TEMPESTA

Di: Annalisa Barbier

 

 

 

Il periodo in cui un anno volge al termine ed uno nuovo si apre davanti a noi, è spesso un momento di riflessione sugli eventi che sono accaduti, su ciò che abbiamo realizzato e ciò che desideriamo realizzare nei mesi a venire.

 

 

 

Per molti è anche l’occasione per gettare alle spalle i momenti di dolore e sofferenza vissuti e potersi rialzare più forti e consapevoli, ritrovando la voglia e la forza di desiderare, di impegnarsi in qualcosa di importante per sé.  

Molte persone si sono trovate ad affrontare lutti dolorosi, una grave malattia, la chiusura di un matrimonio o di una relazione sentimentale importante, la perdita del lavoro o di un’amicizia cara.

Qualunque sia stata la natura del dolore attraversato, l’inizio di un nuovo anno può rappresentare una buona occasione per poter – simbolicamente e concretamente -  ricominciare: ripartendo da se stessi.

Ripartire da sé, per me significa prendere piena consapevolezza di ciò che è accaduto e che ci ha ferito o messo duramente alla prova, riconoscere ed accogliere il dolore che ne è scaturito e forse ancora si prova e decidere di avere cura di sé, a partire dalle piccole cose.

Anche se a muoverci sono obiettivi ambiziosi, importanti e di lungo termine non dobbiamo dimenticare che la vita è fatta prima di tutto di singoli attimi. Che diventano minuti. I minuti formano le ore e le ore i giorni ed i giorni costruiscono le settimane, poi i mesi e infine gli anni. La vita è fatta di piccole cose che, messe tutte insieme, vanno a costruire le nostre giornate, le settimane, i mesi, gli anni ed è da queste piccole cose che dobbiamo ripartire, è di noi stessi in queste “piccole cose” che dobbiamo avere amorevole cura per costruire il nostro equilibrio, la nostra pace e la nostra fortezza.

E’ nei momenti di sconforto e dolore, quando sentiamo che nulla sembra avere più senso e perdiamo la capacità di imprimere una direzione coerente alla nostra vita, che dobbiamo agire la regola del “buono ma non grande”: ossia curare i piccoli gesti quotidiani, le semplici ma rassicuranti abitudini di tutti i giorni, pensando che sono la base della nostra vita ed è da lì che possiamo attingere energia e stabilità per fare le cose più grandi.

C’è sempre qualcosa di buono e costruttivo che possiamo fare nelle difficoltà e nel dolore e l’inizio di un nuovo anno rappresenta un’ottima occasione per metterci simbolicamente in cammino verso le nostre mete, siano esse obiettivi professionali, personali o spirituali.

Dunque vorrei mettere insieme i tre suggerimenti che ritengo più importanti ed utili per poter iniziare questo nuovo anno all'insegna dell’intraprendenza e della capacità di riprendere in mano il potere sulla nostra vita.

  1. RICONOSCI LA TEMPESTA. Hai attraversato la tempesta e in qualche modo sei riuscito a venirne fuori e sei ancora qui. Riconosci tutte le piccole e grandi cose che hai saputo fare per superare le difficoltà e dì grazie a te stesso perché – nonostante tutto -  in qualche modo ne sei uscito. Riconosci il tuo potere e la tua forza: chi attraversa la tempesta, per quanto ne esca sconvolto, ferito e provato emotivamente, è più saggio, più capace e forte di prima e le sue radici sanno andare più in profondità.
  2. RIFLETTI SU CIO’ CHE HAI IMPARATO. Le sofferenze e le prove che hai dovuto attraversare ti hanno cambiato: quali nuove abilità hai potuto imparare? Cosa hai potuto vedere di te per la prima volta? Cosa è cambiato nel tuo modo di vedere il mondo, l’amore, la morte, la malattia? Sono cambiati i tuoi valori ed i tuoi obiettivi di vita? Cosa hai imparato a vedere al di là dei pregiudizi? Quali nuove sensazioni e sentimenti hai provato? Tieni un diario in cui annotare le tue riflessioni in merito a ciò che senti sia cambiato in te, a ciò che senti di aver imparato: consapevolezza, forza, determinazione, accoglimento e tenerezza verso te stesso e gli altri, un nuovo punto di vista…
  3. SII GRATO. Una volta una persona, durante una discussione, mi ha detto con tono sprezzante che la gratitudine è una forma di sottomissione. Io non sono assolutamente d’accordo e considero la gratitudine una disposizione del cuore e dell’anima ad accogliere con gioia e riconoscenza le cose belle che ci circondano e che ci riguardano: il sorriso di un bimbo che si contenta di giocare con una foglia, la gentilezza di uno sconosciuto che ci fa passare prima alla cassa del supermercato, il nostro animale domestico che si accuccia vicino a noi con infinito e silenzioso amore, la natura intorno che ci insegna l’arte della resilienza con i suoi ritmi e i suoi cicli, il partner o una persona cara che ci resta accanto nelle difficoltà e sopporta le nostre intemperanze… potrei andare avanti ancora ma sono certa che ognuno di voi, guardandosi intorno, sia in grado di trovare almeno 5 motivi per sentirsi grato. Dunque fatelo!  Allenarsi alla gratitudine ci insegna l’arte di attribuire importanza e potere al lato bello della vita. Mi piace con i miei pazienti usare la metafora del treno: immaginiamo di dover affrontare un lungo viaggio in treno. Saliamo sul treno e prendiamo posto accanto al finestrino alla nostra destra e, per tutto il viaggio, lasciamo andare il nostro sguardo sul panorama che scorre fuori dal nostro finestrino: un panorama spiacevole e triste.  Al termine del viaggio il nostro ospite ci aspetta alla stazione e quando scendiamo ci chiede: “hai visto che paesaggi meravigliosi ha attraversato il treno? Le montagne, i boschi… e hai visto il fiume?”. Noi, stupiti e infastiditi rispondiamo: “ma se ho visto solo periferie tristi, prati spelacchiati e catapecchie?” e l’altro ci risponde prontamente: “sì, questo era il paesaggio alla tua destra, ma hai mai guardato anche dall'altra parte?”. Stesso viaggio, paesaggi diversi. Sta a noi voltare la testa e guardare anche dall'altra parte.

 

Questo è il mio augurio per il nuovo anno, per tutti noi: che possiamo accogliere ciò che è stato, riconoscere ciò che abbiamo imparato, coltivare la nostra forza e la nostra saggezza ed imparare ad essere grati – anche a noi stessi – per le piccole e grandi cose che ci donano il sorriso e ci fanno sentire vivi e amati.

 

Sicuramente avrete sentito molte altre volte questi suggerimenti, ma l’inizio di questo nuovo anno è l’occasione giusta per ricordarli ancora: riconosciamo la nostra forza, riconosciamo di aver imparato qualcosa in più e pratichiamo la gratitudine perché se impariamo a fare questo con costanza e fiducia, potremo coltivare e realizzare quei desideri e quelle speranze di cui abbiamo bisogno per fare un passo avanti. Sempre.

 

Buon nuovo anno!

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