Scritto da: Annalisa Barbier
John William Waterhouse (1849-1917) La Dama di Shalott, 1888 Olio su tela, cm 153 x 200 ©Tate, London 2019
La definizione della codipendenza è ad oggi ancora controversa; le definizioni variano tra loro, ma possiamo genericamente definirla come una condizione comportamentale relazionale subclinica, situazionale e/o episodica, in cui il codipendente è qualcuno che non è in grado di funzionare bene da solo e pensiero, emozioni, comportamento e sistema motivazionale sono organizzati attorno ad un’altra persona.
O meglio ancora, sono organizzati attorno al bisogno di salvare l’altro. La codipendenza è una condizione psicologica relazionale in cui una persona è dipendente da un'altra persona, caratterizzata dalla presenza di disturbi psichici, dipendenze, immaturità emotiva, scarso senso di responsabilità.
Tra le caratteristiche fondamentali della codipendenza vi è un'eccessiva necessità di approvazione da parte di altre persone, negazione del problema, completa dedizione all’altro e alla soluzione dei suoi problemi, bassa autostima, eccessiva sottomissione, presenza di meccanismi di controllo insani.
CARATTERISTICHE DELLA CODIPENDENZA
I seguenti dati sono tratti dal sito dei Cod.A o CoDipendenti Anonimi (www. codipendenti-anonimi.it), uno dei primi in Italia da aver introdotto il tema della codipendenza e che organizza attualmente incontri di gruppo gratuiti in tutta Italia, basati sul sistema dei 12 passi mutuato dagli Alcolisti Anonimi.
Quello che segue è un elenco raccolto dalle esperienze individuali. Viene offerto come un mezzo di identificazione. Sono schemi di comportamento che alcuni individui identificano come caratteristiche della loro codipendenza. Nessun codipendente possiede tutte queste caratteristiche, ma la maggior parte di loro si identifica con più elementi indicati nell'elenco.
I CODIPENDENTI, TIPICAMENTE
- Non sono consapevoli di ciò che provano.
- Hanno delle difficoltà ad identificare i loro sentimenti.
- Hanno delle difficoltà ad esprimere i loro sentimenti.
- Tendono a minimizzare, modificare o perfino negare la realtà
- di ciò che provano.
- Tendono a preoccuparsi e/o a temere il modo in cui gli altri
- potrebbero rispondere a ciò che provano.
- Danno il potere sui propri sentimenti agli altri.
- Spesso i codipendenti:
- Sono più consapevoli di ciò che provano gli altri.
- Si assumono la responsabilità di ciò che provano gli altri.
- Permettono che la propria serenità sia condizionata da
- influenze esterne.
- Permettono che la propria serenità sia condizionata dalle
- difficoltà dell'altra persona.
- Permettono che la propria serenità sia condizionata da ciò
- che provano gli altri.
- Permettono che la propria serenità sia condizionata da come
- si comportano gli altri.
- Condizionano il sentirsi bene riguardo a se stessi al fatto di
- piacere agli altri.
- Condizionano il sentirsi bene al ricevere l'approvazione degli
- altri.
- Rafforzano la propria autostima cercando di risolvere i
- problemi altrui.
- Rafforzano la propria autostima cercando di alleviare il dolore
- altrui.
- Fanno affidamento sui sentimenti degli altri per determinare
- cosa fare o cosa dire.
I CODIPENDENTI, GENERALMENTE
- Non sono consapevoli di ciò che vogliono.
- Hanno delle difficoltà a chiedere ciò che vogliono.
- Sono più interessati a ciò che vogliono gli altri.
- Trovano più facile chiedere cosa vogliono gli altri.
- Tendono a mettere i bisogni e i desideri degli altri davanti ai propri.
- Fanno affidamento sui desideri e i bisogni degli altri per determinare cosa fare e dire.
COMPORTAMENTI TIPICI
- Focalizzare la loro attenzione sul compiacere l'altra persona.
- Focalizzare la loro attenzione sul proteggere l'altra persona.
- Focalizzare la loro attenzione sul risolvere i problemi dell'altra persona.
- Focalizzare la loro attenzione sull'alleviare il dolore dell'altra persona.
- Focalizzare la loro attenzione sul manipolare l'altra persona (affinché faccia le cose a modo loro).
INOLTRE, I CODIPENDENTI:
- Hanno delle difficoltà a prendere delle decisioni.
- Hanno delle difficoltà nel riconoscere le cose buone in se stessi.
- Sono perfezionisti e tendono ad avere troppe aspettative verso se stessi e gli altri.
- Tendono a giudicare severamente tutto quello che dicono o fanno con gli standard di qualcun altro.
- Tendono a sentire che niente di ciò che pensano, dicono o fanno sia 'buono abbastanza'.
- Tendono a dare più valore alle opinioni altrui che alle proprie.
I CODIPENDENTI E LE RELAZIONI
- Hanno delle difficoltà a formare e/o mantenere delle relazioni strette con gli altri.
- Hanno bisogno di sentirsi necessari per avere una relazione con un altro.
- Non sanno o non credono che essere vulnerabili sia un mezzo per un'intimità maggiore.
- Non sanno o non credono che chiedere aiuto vada bene e sia normale.
- Non sanno che va bene parlare dei problemi al di fuori della famiglia.
- Non sanno o non credono che vada bene condividere i propri sentimenti anziché negarli, minimizzarli o cercare di giustificarli.
I CODIPENDENTI TENDONO A:
- Ridurre la loro cerchia sociale quando si trovano coinvolti con un'altra persona.
- Collegare i loro sogni per il futuro all'altra persona.
- Collegare la qualità della loro vita a quella dell'altra persona.
- Dar valore alle idee e al modo di fare le cose dell'altra persona anziché alle proprie.
- Cercare di controllare l'aspetto, il vestire e il comportamento
- dell'altra persona sentendo che queste cose si riflettono su di loro.
- Sentirsi oltremodo responsabili per il comportamento
- dell'altra persona.
- Temere la rabbia dell'altra persona, temere di essere feriti o rifiutati dall'altra persona.
- Lasciare che queste paure dettino ciò che dovrebbero dire o
- come dovrebbero comportarsi.
- Usare il dare come un mezzo per sentirsi sicuri nella relazione.
- Mettere da parte i loro hobby e interessi e trascorrere il
- tempo condividendo gli hobby e gli interessi dell'altro.
- Mettere in dubbio o ignorare i propri valori per connettersi all'altra persona.
- Lasciare che le azioni e gli atteggiamenti dell'altro determinino come dovrebbero rispondere o reagire.
- Rimanere tenacemente fedeli perfino quando tale fedeltà non è giustificata ed è personalmente dannosa.
Sullo stesso sito inoltre vengono raccolti i criteri di valutazione all’interno di 4 DIMENSIONI che sono caratteristiche della codipendenza e che possono aiutare chi è interessato a capire se è un codipendente: NEGAZIONE, COMPIACENZA, BASSA AUTOSTIMA E CONTROLLO.
1. NEGAZIONE:
- Ho difficoltà a riconoscere ciò che sento.
- Minimizzo, altero o nego come mi sento veramente.
- Mi percepisco come una persona completamente altruista, votata al bene degli altri
2. COMPIACENZA
- Accetto compromessi rispetto ai miei valori e alla mia integrità per evitare il rifiuto e la rabbia da parte degli altri.
- Mi lascio influenzare dai sentimenti altrui fino a farli miei.
- Spingo la lealtà all’estremo, restando in situazioni pericoloso troppo a lungo.
- Considero troppo importanti le opinioni e i sentimenti altrui e sono troppo timoroso per esprimere punti di vista e sentimenti in contrasto con essi.
- Rinuncio ai miei interessi e ai miei hobby per fare ciò che vogliono gli altri.
- Accetto il sesso al posto dell’amore
3. BASSA AUTOSTIMA
- Ho difficoltà a prendere decisioni.
- Giudico severamente e non considero mai abbastanza buoni i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni.
- Sono imbarazzato quando ricevo riconoscimenti, lodi o regali.
- Non chiedo agli altri di soddisfare i miei bisogni e desideri.
- Considero più importante l’approvazione degli altri che quella che posso darmi da me, rispetto ai miei pensieri, sentimenti e comportamenti.
- Non mi percepisco come una persona amorevole o di valore
4. CONTROLLO (sull’altro e dell’altro)
- Credo che quasi tutti gli altri siano incapaci di badare a se stessi.
- Cerco di convincere gli altri su cosa “dovrebbero” pensare e come dovrebbero sentirsi “veramente”.
- Mi risento se gli altri non si lasciano aiutare da me.
- Offro guida e consigli non richiesti.
- Faccio regali e favori importanti a coloro che mi stanno a cuore.
- Uso il sesso per assicurarmi approvazione e accettazione.
- Ho bisogno di sentirmi necessario per entrare in relazione con gli altri.
CODIPENDENZA E DIPENDENZA AFFETTIVA
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica relazionale in cui la persona affetta dipende dal partner in quanto regolatore emotivo e motivazionale, e cerca a tutti i costi di mantenere la relazione anche quando questa si rivela chiaramente disfunzionale, insana e finanche pericolosa in quanto dominata da tendenze violente e disordinate. Tuttavia, esistono alcune differenze tra codipendenza e dipendenza affettiva che è importante conoscere.
Il codipendente presenta la tipica TRIADE:
- ALTRO PROBLEMATICO (dipendente da sostanza, da comportamenti, affetto da patologie psichiche)
- CONDIZIONAMENTO ECCESSIVO DA PARTE DELL’ALTRO
- CONTROLLO SULL’ALTRO
Nella codipendenza dunque vediamo come il codipendente sia dipendente da un partner affetto da problemi importanti di dipendenza o di salute psichica, dal quale si lascia eccessivamente condizionare e che, allo stesso tempo (questo è un aspetto particolarmente importante della codipendenza) cerca di controllare in modo esagerato attraverso comportamenti di cura, attenzioni, regali, accudimento non richiesti. Il fine di questa forma di controllo è quello di rendere l’altro a sua volta dipendente nella relazione.
DISTINGUERE LA DIPENDENZA AFFETTIVA DALLA CODIPENDENZA
Una differenza importante tra dipendenza affettiva e codipendenza riguarda il fatto che nella dipendenza affettiva si può scegliere un compagno che non ha particolari problemi di salute, psichici e di dipendenze mentre nella codipendenza, l’oggetto della dipendenza è una persona che sicuramente ha a sua volta una dipendenza patologica.
I codipendenti scelgono partner che siano a loro volta dipendenti o problematici, nella convinzione (non sempre consapevole) che abbiano bisogno di ESSERE SALVATI DA QUALCUNO (cioè dal codipendente).
Vediamo dunque come il ruolo di salvatore e il motto “IO TI SALVERO’” siano decisamente rappresentativi e centrali nella dinamica relazionale del codipendente, che ha bisogno di sentirsi vivo, utile e di valore attraverso comportamenti estremi e disfunzionali di controllo, accudimento e cura di qualcuno che ne ha bisogno. A volte, se i codipendenti riescono nel loro ruolo di salvatori, la relazione finisce, e cercano subito un altro da salvare perché non riescono a tenere relazioni con persone che non hanno bisogno di aiuto.
Possiamo dire che il codipendente dipende a sua volta dal suo bisogno di salvare l’altro, ed è questa la ragione per cui sceglie partner che reputa bisognosi di aiuto e problematici.
Nella codipendenza dunque l’accento è posto non tanto sui comportamenti, che tendono ad essere molto simi e comuni a quelli presenti nella dipendenza affettiva, quanto piuttosto sulla scelta di partner estremamente disfunzionali e caratterizzati a loro volta da dinamiche di dipendenza tipicamente esterne alla relazione.
Nella codipendenza, il motto è: “IO TI SALVERO’”, probabilmente legato al bisogno di sentire e di dimostrare il proprio valore attraverso il riuscire a cambiare, salvare e recuperare l’altro dalle sue vicissitudini patologiche.
Nella dipendenza affettiva invece si tende a scegliere partner emotivamente indisponibili (impegnati in un’altra relazione, non desiderosi di impegnarsi, evitanti, con disturbi di personalità o psicologici che rendono quasi impossibile la costruzione di una relazione sana e gratificante) ma estremamente stimolanti, con personalità apparentemente forti e determinate, affascinanti, intriganti e con i quali si instaura una relazione caratterizzata da una fortissima componente passionale di natura sessuale. In questo caso possiamo dire che il motto è piuttosto “IO TI CONQUISTERO’”.
Conquistare l’altro, farlo innamorare di sé, diventare speciali ai suoi occhi e nella sua vita diventa infatti un fine irrinunciabile per poter sentire il proprio valore e la propria amabilità.
Pia Mellody è una autorità internazionale in merito alla codipendenza e alla dipendenza affettiva. Nel suo libro sulla dipendenza affettiva e come trattarla, “Facing love addiction”, dedica le prime pagine a spiegare la differenza tra codipendenza e dipendenza affettiva: di seguito dunque esporrò le sue teorie in merito. L’autrice utilizza questa definizione del dipendente affettivo: “Il dipendente affettivo è qualcuno che dipende dall’altro, è fuso con questi e compulsivamente focalizzato sul prendersi cura dell’altro”.
La Mellody afferma però che la codipendenza rappresenta un problema più profondo, ampio e sottostante la dipendenza affettiva; infatti, anche se la codipendenza può portare alla dipendenza affettiva, non tutti i dipendenti affettivi sono anche codipendenti o mostrano tali caratteristiche.
Scrivi commento