Sono nata a Roma, dove vivo e svolgo la mia attività professionale.

Sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità,  Dottore di Ricerca in Neuropsicologia ed ho frequentato la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale di profondità causale,  “Istituto Skinner” di Roma, diretta dal professor Antonino Tamburello.

Ho maturato un’esperienza pluriennale in ambito psicologico e neuropsicologico, lavorando dal 1999 presso strutture pubbliche - come il Policlinico "Agostino Gemelli" e la Fondazione "Don Carlo Gnocchi" - e successivamente esercitando la libera professione. 

Ho sentito moto precocemente il desiderio di dedicarmi a questa professione, e mi piace  pensarmi come “un viaggiatore tra i viaggiatori”, motivata dal desiderio di incontrare le persone ad un livello profondo per poterle davvero "vedere" e conoscere.

Ciò che più amo del mio lavoro, è la dimensione di ascolto e condivisione che diventa sempre reciproco arricchimento e crescita.

Dal 2006 ho accolto le tecniche di consapevolezza della Mindfulness nella vita personale e nella pratica clinica e da sempre sostengo, anche nel mio lavoro, l’importanza di una comprensione unitaria del sistema mente-corpo-spirito.

Sono istruttore di protocolli MBCT (Mindfulness Based Cognitive Therapy) ed MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) e Compassion Focused Therapist.

Questo affascinante percorso passa attraverso l'impegno all’osservazione di sé e la conoscenza graduale delle proprie tendenze inconsapevoli ed automatiche di pensiero, le quali modellano le risposte emotive, l’atteggiamento mentale ed il comportamento di ogni individuo, fino a giungere alla definizione di un “interesse prioritario”: quel valore cioè di maggior significato per la persona, che guida le sue scelte ed il modo in cui percepisce gli altri e gli eventi e che struttura, infine la sua intera architettura motivazionale ed emotiva.

In seguito ad esperienze di vita personale, ho maturato un interesse crescente nell’ambito dello studio e del trattamento dei sintomi legati alle relazioni tossiche, alla violenza psicologica  e alla dipendenza affettiva. 

L’Approccio Cognitivo-Causale si distingue  - semplificando - per il suo metodo di lavoro dal sintomo alla causa, aiutando l’individuo a:

• Comprendere il legame tra i sintomi e le motivazioni sottostanti
• Individuare le strutture cognitive e motivazionali che mantengono la sofferenza
• Modificare le credenze limitanti alla radice, favorendo un cambiamento stabile e profondo degli schemi psicologici limitanti

Attraverso questo processo, la persona non solo allevia i sintomi, ma ricostruisce il proprio equilibrio interiore, acquisendo una maggiore consapevolezza e libertà psicologica.